La Cina mette fine alla pratica degli “acquisti per l’esportazione” nel commercio transfrontaliero dal 1° ottobre

2025-09-17

La Cina mette fine alla pratica degli “acquisti per l’esportazione” nel commercio transfrontaliero dal 1° ottobre


17 settembre 2025 - Con una mossa significativa volta a standardizzare il commercio transfrontaliero, la Cina metterà ufficialmente fine alla pratica di lunga data di "acquisti per l'esportazione" a partire dal 1° ottobre 2025. Questa decisione, richiesta dall'annuncio n. 17 del 2025 dell'Amministrazione fiscale nazionale, mira a frenare l'evasione fiscale e migliorare il controllo normativo sulle operazioni di commercio estero


Cambiamenti chiave nell'ambito della nuova politica Le nuove normative richiedono alle agenzie di esportazione (compresi gli appalti di mercato e i servizi completi di commercio estero) di presentare informazioni dettagliate sugli effettivi mittenti e sui valori delle esportazioni durante la dichiarazione prima delle imposte. La mancata segnalazione accurata di queste informazioni comporterà che l'agenzia esportatrice venga trattata come la principale entità responsabile del pagamento dell'imposta sul reddito delle società sul valore delle esportazioni

Questo cambiamento di politica introduce un modello di “supervisione penetrativa”, in cui le autorità fiscali possono risalire all’effettivo proprietario dei beni, garantendo trasparenza e responsabilità


Che cosa sono gli "acquisti per l'esportazione"? Gli "acquisti per l'esportazione" si riferiscono a una pratica in cui le aziende senza licenze di esportazione o quelle che cercano di semplificare le procedure acquistano documentazione di esportazione da imprese con legittimi diritti di esportazione per dichiarare merci a nome di queste ultime. Questo modello, prevalente nelle esportazioni di prodotti di basso valore e a bassa aliquota fiscale, ha consentito alle aziende di aggirare i processi formali, ma spesso ha comportato perdite di entrate fiscali e rischi di non conformità


Impatti sul settore Aumento dei costi di conformità: le piccole e medie imprese che fanno affidamento sugli acquisti all'esportazione devono ora formalizzare le proprie operazioni ottenendo licenze di esportazione o collaborando con agenzie conformi. Sanzioni per non conformità: i trasgressori rischiano multe che vanno dal 5% al ​​30% del valore delle merci, rating di credito declassati e potenziale responsabilità penale. Condizioni di parità: la politica mira a eliminare la "moneta cattiva che scaccia quella buona" e promuovere una concorrenza leale basata sulla qualità e sull’innovazione dei prodotti


Percorsi di conformità consigliatiPiccoli venditori: collaborare con正规代理 (agenti formali) e conservare registri completi delle transazioni.Venditori in crescita: prendere in considerazione la registrazione di società di Hong Kong e la collaborazione con imprese di servizi per il commercio estero.Imprese mature: ottenere diritti di import-export indipendenti e stabilire sistemi di rimborso fiscale sull'intera catena



Implicazioni globali Si prevede che la mossa della Cina per rafforzare la conformità alle esportazioni rimodellerà le catene di approvvigionamento globali, migliorerà la credibilità delle esportazioni cinesi e ridurrà i rischi di indagini antidumping. Conclusione La fine degli “acquisti per l’esportazione” segna un passo fondamentale nel viaggio della Cina verso uno sviluppo commerciale di alta qualità. Le imprese devono adattarsi tempestivamente a questi cambiamenti per evitare sanzioni e contribuire a un ecosistema commerciale globale più trasparente e sostenibile.

Per maggiori dettagli, fare riferimento all’annuncio ufficiale n. 17 (2025) dell’Amministrazione fiscale nazionale.


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